Cap. 5 Anno 2003: la Piattaforma Logistica Virtuale (simulazione)

Vediamo ora com'è stato possibile realizzare tutto ciò. Ritorniamo all'anno 1999.

Lo scenario di partenza

Il distretto industriale di cui stiamo parlando è specializzato nel settore di marmi e graniti. Le imprese che vi operano detengono nei loro magazzini diversi blocchi di marmo e di granito grezzi, sia locali che esotici, pronti per essere lavorati. L'attività delle imprese è legata in modo imprescindibile alla presenza dei blocchi nei magazzini. Infatti, la qualità di un tipo marmo/granito può varire da un blocco all'altro. Per questa ragione, al cliente viene fatto scegliere il blocco di materia prima dal quale saranno ricavati i prodotti acquistati.

Questi magazzini hanno una composizione abbastanza simile tra loro. Per ovvie ragioni di costo, sia di acquisto che di stoccaggio, nessun azienda tiene presso di sè tutti i tipi di marmo/granito richiesti. La maggior parte delle scorte è costituita dai tipi di materia prima maggiormente utilizzati, mentre alcuni tipi particolari sono presenti solo in alcuni magazzini a seconda delle scelte dell'imprenditore.

L'obiettivo

Risulta naturale pensare che si possano ottenere enormi economie condividendo, in modo organizzato, le risorse disponibili sul territorio. Esiste una condivisione spontanea di risorse, ma né coordinata né organizzata. Ognuno supporta da solo i costi delle proprie strutture, anche se ne esistono di simili nella stessa area industriale.

L'obiettivo diventa quindi la riduzione delle scorte di marmi/graniti uguali presenti in tutti i magazzini. Un'impresa non avrà presenti fisicamente in magazzino tutti i tipi di materia prima, ma ne dovrà avere comunque la disponibilità immediata.

L'idea

Un'azienda esterna, il Provider di servizio, dopo l'inventariazione delle scorte, assorbe i dati relativi ai magazzini dei singoli partecipanti. Una volta attivato il sistema, è il Provider che, attraverso sistemi informatici avanzati e procedure gestionali dedicate, gestisce i magazzini calcolando le necessità delle aziende ed i livelli di ridondanza di materie prime all'interno del distretto. Nel caso un'azienda del distretto non abbia in magazzino il marmo/granito richiesto, si rivolge al Provider che provvede all'approvigionamento presso un'altro magazzino interno o, eventualmente, presso un fornitore esterno.

Le azioni

Per la realizzazione del magazzino virtuale di distretto è stato necessario risolvere due problemi di partenza:
  1. dare un'informatizzazione di base comune alle imprese partecipanti;
  2. adottare procedure e protocolli standard, in modo da avere una completa omogeneità dei dati utilizzati nel sistema.

Il secondo problema è stato risolto direttamente dal Provider, integrando i dati delle aziende senza alterarne i sistemi informativi.

Il Provider stesso ha provveduto, in un secondo tempo, ad implementare il sistema per fasi successive. Nel primo periodo di adozione, sono stati rilevati i primi accessi da parte delle aziende partecipanti. In base a questi, il Provider ha realizzato gli algoritmi matematici e le procedure necessarie alla gestione ottimale dei flussi. Il successivo studio delle scorte è stato mirato alla definizione dei consumi delle aziende e all'analisi della dinamiche dei magazzini. I risultati di questo studio hanno portato alla proposta di un piano per la riduzione delle scorte, al fine di ottimizzare il sistema. Il piano è stato accettato ed adottato.

Fasi di implementazione del magazzino virtuale:

  1. RILEVAZIONE PRIMI ACCESSI
  2. DEFINIZIONE DI
    • ALGORITMI MATEMATICI
    • PROCEDURE
  3. STUDIO SCORTE:
    • CONSUMO
    • VARIETÀ
  4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DELLE SCORTE
  5. APPROVAZIONE ED ADOZIONE

La risoluzione di un atteggiamento

L'esperienza operativa ha evidenziato un problema di speculazione del sistema da parte di alcune imprese del distretto. È stato rilevato che qualche operatore, a fronte dei vantaggi indotti dal magazzino virtuale (servizio e riduzione del magazzino) non ha adempiuto agli obblighi previsti (rinnovo del magazzino e reciproco scambio).

Il problema è stato risolto affidando al Provider la gestione delle variazioni delle scorte nei singoli magazzini azindali. È il Provider a determinare il contenuto del magazzino, in qualità ed in qualità, ed impone all'azienda l'adeguamento pena l'esclusione.

Il risultato

L'azienda che cede un lotto di materie presente nel proprio magazzino riceve dall'azienda richiedente un'aliquota di servizio, oltre al valore delle materie. In questo modo, le scorte diventano un'investimento dinamico e remunerativo.

Il magazzino aziendale non rappresenta più un investimento inattivo. Con il magazzino virtuale di distretto le scorte non bloccano più cospicue quote di capitale, in quanto le quantità contenute nel singolo magazzino vengono minimizzate e la rotazione delle stesse viene moltiplicata.


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